Boogie Dark è il termine usato dai soldati per descrivere la totale oscurità della notte: oscurità che divora la luce.
Possiamo dire, senza timori di sbagliarci, che Boogie Dark è un termine che descrive bene tutta questa miniserie della Starz. L’oscurità è infatti una caratteristica che la nostra protagonista, Claire, si porta dietro in maniera molto massiccia e sembra essere una costante anche per quanto riguarda tutto il resto del corpo di ballo e della direzione dell’American Ballet Company.
In questo episodio abbiamo Bryan che cerca di infiltrarsi sempre di più nel mondo di Claire, e incasina ancora di più la già disturbata coinquilina della sorella, Mia, la vera domanda però che siamo a questo punto costretti a chiederci è: Bryan è un pericolo anche per gli altri? È davvero un violento? È lui la causa dei problemi di Claire? La nostra protagonista, invece, ha difficoltà ad esprimere la sessualità che il balletto, coreografato da Toni Canneva, richiede: una maggiore sessualità nei movimenti Claire cerca disperatamente di trovarla nel suo nuovo “lavoro” di stripper al club di Sergei. Ma le cose non vanno esattamente come lei aveva immaginato, al momento della resa dei conti con suo fratello, il pestaggio a cui lo sottopone la rende consapevole della sua fragilità e crolla in lacrime e disperata tra le braccia di un cliente.
Ma la famiglia di Claire non è l’unica ad avere grandi problemi, anche il direttore artistico Paul, deve fare i conti con il rifiuto di un ballerino e l’umiliazione che deriva da questo. Soprattutto quando sostituisce Ross (praticamente l’unico ballerino etero della Compagnia) con Trey e si scatenano a questo punto le malelingue sul perché di questo cambio.
Personalmente sono sempre molto combattuta dagli episodi di Flesh And Bone, non so ancora se mi piace oppure no, e devo dire che Boogie Dark non fa eccezione. Tutto l’astio provato da Claire nei confronti del fratello sembra essere giustificato da una qualche violenza passata di lui su di lei, eppure c’è qualcosa che continua ad essere strana, fuori posto, nel rapporto tra i due. Sembra sempre che ci manchi un pezzo della storia e che il problema possa essere più complesso di una violenza subita (per quanto questa sia già abbastanza drammatica…).
Probabilmente sarà a causa di aspettative diverse, ma Flesh And Bone doveva essere uno show sul balletto, eppure in questa prima metà della miniserie di balletto se n’è visto ben poco. In Boogie Dark, ad esempio, passiamo quasi più tempo allo strip club di Sergei che non in studio. E purtroppo anche la storia sembra faccia fatica a trovare una vera propria (e soprattutto chiara) storyline. Claire dovrebbe essere la protagonista, eppure a metà della storia ancora di lei sappiamo molto poco e non molto di più rispetto a quello che avevamo scoperto durante la prima puntata. Proprio come il cliente affezionato di “Angel” – l’alter ego di Claire come stripper – anche io vorrei vedere meno “glamour” e più verità. Ed è questo secondo me il più grande problema di Flesh And Bone in generale e di Boogie Dark in particolare: tanta spettacolarità a discapito di una storyline che avrebbe potuto essere più semplice ed avvincente.
Nonostante tutte le critiche, però, bisogna ammettere che il drama di Moira Walley-Beckett ha un alto tasso addicted e un episodio tira l’altro, meno male che la Starz come regalo di Natale anticipato, ce li ha fatti trovare tutti online in contemporanea! (Qui trovate i nostri sottotitoli.)